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giovedì 13 luglio 2017

Fatte 'n là

A Casanova j'ho dato il benservito
ha visto come te corteggio e s'è ammutolito.
Se credeva d'avecce il primato
poi m'ha osservato e l'orgoglio je s'è accartocciato.
- Chi sei tu per rubarmi il mestiere?-
- So' 'na Donna, me rattrista dovette da' 'sto dispiacere-
- Come osi! Tu sei preda e non cacciatore!-
- Non t'agità, vecchio ammaliatore. Sento le labbra tremare e tra le gambe un forte calore,
voglio che del mio godimento lui sia l'ambasciatore.
Fatti da parte, vecchia maschera perdente: della tua fine sei oramai cosciente.
Tranquillo, sarò discreta: il tuo capolinea rimarrà cosa tra noi segreta.
Ciò che bramo è che lui mi plasmi come creta
tra i gemiti bagnati di due corpi infiammati.-

martedì 11 luglio 2017

Se

Se pulite una strada e state zitti possiamo essere amici. Se ve ne vantate no.
Se date soldi a chi ne ha bisogno e state zitti possiamo essere amici. Se ve ne vantate no.
Se aiutate una persona anziana o un disabile per strada o con la spesa e state zitti possiamo essere amici. Se ve ne vantate no.
Se portate vestiti giocattoli viveri o qualsiasi altra cosa utile a chi non ne ha e state zitti possiamo essere amici. Se ve ne vantate no.
Se portate una coperta in inverno ad una persona che dorme per strada e al suo fido cane e state zitti possiamo essere amici. Se ve ne vantate no.
Se evitate di dire cose tipo -ho un amico gay ed è simpaticissimo- (direste mai -ho un amico etero ed è simpaticissimo? No. Direste solo che avete un amico. Punto.) oppure - ho un'amica di colore ma è praticamente italiana...- (è il "ma" che mi toglie sangue al cervello) allora possiamo forse essere amici. Altrimenti no.
Se ai camerieri o ai commessi non italiani date del Lei come fossero italiani allora forse possiamo essere amici. Se date del tu come non lo dareste ad un italiano bianco allora non possiamo essere amici.
Se fate la spesa solidale e state zitti allora possiamo essere amici. Se ve ne vantate no.
Se lasciate il caffè sospeso e state zitti possiamo essere amici se ve ne vantate no.
Se spremete il tubetto del dentifricio da metà non possiamo essere amici. Se lo spremete dalla fine possiamo essere amici ma se ve ne vantate non possiamo esserlo.
Se mi dite che sono una persona fantastica senza conoscermi non possiamo essere amici. Se vi vantate di capire subito le persone non possiamo essere amici. Se vi prendete tutto il tempo che serve per apprezzarmi o odiarmi possiamo essere amici.
Se dite "non per vantarmi ma...." vi state vantando già. Non possiamo essere amici.
Se dite "posso dire una cosa senza che ti offendi" non possiamo essere amici, soprattutto per il congiuntivo sbagliato.
Se dite "voglio andare ad aiutare i bambini in Africa" e manco sapete chi è il vostro vicino di casa non possiamo essere amici.
Se non trovate mai il tempo se non per voi stessi non possiamo essere amici.
Se il 15 Novembre non mi fate gli auguri non possiamo essere amici.
Se non passate le giornate intere a lamentarvi, specialmente in mia presenza, possiamo essere amici.
Se subìte tutto ciò che vi accade senza alcuna reazione utile non possiamo essere amici.
Se non siete curiosi, ahimé, non possiamo proprio essere amici. Mi spiace. Non ce la posso fa'.
Se non ascoltate e straparlate....secondo voi? Esatto. Non possiamo essere amici.
...continua....

Curriculum Vitae

Innamoratevi del silenzio, non parlate a caso. Zitti 'n attimo.
Sono un'orsa, si.
Non amo la mondanità. Accettatelo.
Musica, internet, scrittura e quando si può un viaggio.
Notte fonda, alba, stelle, luna, pioggia fitta, un abbraccio.
Il mio cane.
La complicità di quei due legati da 40 anni.
La mia fotografia compulsiva.
Cibo buono ma non nei ristoranti a meno che non ci sia un solo tavolo per due.
Piedi scalzi.
Le vie di fuga.
L'anonimato.
Guidare per ore. Sola.
La sigaretta in balcone in estate alle 2 del mattino in infradito, meglio se infrasettimanale così nessun'altro è sveglio e affacciato.
Le cicale assordanti.
Le piantine in balcone.
Le magnolie giganti.
Un limone preso a morsi.
La panzanella.
Il tiramisù come dico io.
Zucchine e melanzane fritte. Da mamma.
La mozzarella di bufala.
Colazione la mattina d'estate in balcone all'ombra.
Una lettera a sorpresa nella buca della posta.
Una persona che torna a chiedere scusa.
Chi non supera il limite.
Chi ha da dire e da dare rimanendo invisibile.
Quando mi sdraio a fine giornata sul letto.
Chi un modo lo trova.

Chi non fa domande a colazione.
Un caffè caldo appena sveglia in inverno.
I pavoni e i fenicotteri rosa. L'airone e la fenice.
Le giostre calcinculo e lo zucchero filato.
La pannocchia calda salata e imburrata.
Amici pochi. Quelli di cui ho sempre voglia.
Basta.

lunedì 10 luglio 2017

8 Giugno

Esattamente un mese fa t'ho visto

e er còre mio ha detto "oddio no, non resisto".

Era 'na mattina de Giugno e me so' presentata senza alcun ritegno.

Faceva caldo e me ricordo quella tua maglietta sudata su cui me sarei abbeverata pe' pòi morì alcolizzata da tanto trasporto
e vojo vedé chi me darebbe torto.

Poi manco a fallo apposta
la sera ci siamo di nuovo abbracciati
sotto un cielo buio eravamo ancora incatenati.

Calamite strette con addosso li sguardi curiosi de stupide marionette che m'hanno messo fretta,
invidiosi da fa' fòri co' 'n colpo de baionetta.

Ma tutto er corpo mio urlava "aspetta!Fatte slaccià 'sta camicetta e fatte amà pe' 'n tempo senza lancetta.".

Ma non si poteva e t'ho lasciato andare
con la sensazione forte che a qualcosa di grande
ci saremmo potuti abbandonare
godendo come poche volte nella vita
d'una passione ai più bandita.

mercoledì 5 luglio 2017

Ci pensate mai a me?

"Ciao, scusa il disordine. Siediti sul letto. Devo parlarti"

"Con quella faccia? Sentiamo."

"Ascolta, così non può continuare..."

"No guarda ti blocco subito. Hai rotto le palle per settimane alla Pioggia ed ora metti in mezzo pure me? No, ora dimmi io che c'entro. Che t'ho fatto, ho forse saltato qualche nottata? Lei per mesi non c'è stata e posso capire ma io? Io ci sono sempre stato, puntuale, svizzero e preciso e sempre della stessa durata, equinozi a parte. Non sei il centro del mondo. Devi mettertelo in testa."

"Innanzitutto stai calmo e abbassa i toni. Non sono tua sorella."

" Ti risulta abbia una sorella?"

" Si fa per dire. Sono venuta qui con le migliori intenzioni e sai che ti ho sempre molto amato ed anche da piccola non mi hai mai fatto paura però sembra che ora sia tu ad aver paura di me e questo non va affatto bene."

"Già so dove vuoi arrivare. Non ho paura di nessuno. Casomai ne faccio io, ahimé. E' solo che mi annoio spesso e mi diverte essere un pò impertinente. Il tuo cervello contorto si presta moltissimo ai miei giochini sadici e mi chiedo, dopotutto "perché non approfittarne?".

"Buio, ascoltami. Fino a che c'è Luce, fosse anche solo quella fioca dell'abat-jour io e te ci scopriamo perfettamente compatibili. Appena vedi che dal letto il mio braccio s'allunga per quel maledetto click di fine giornata ecco che ti parte l'embolo e non ti riconosco più. Mi entri dal naso, dalla bocca e dalle orecchie e sfilacci i miei neuroni e alle sinapsi gli dai fuoco. Apri la botola e ci butti dentro pensieri, dubbi, ricordi, paure, ansie...manco fosse una discarica di indifferenziata. Esageri. Mi porti indietro nel tempo e poi avanti e appesantisci il presente e io chiudo gli occhi ma tu me li spalanchi e ci soffi dentro e mi fai male. Mi giro, mi rigiro, mi stiro, mi allungo, fisso il soffitto ma niente. Tu continui imperterrito e ridi di gusto. Ora spiegami perché con la Luce non ho questo rapporto e appena compari tu devo pensare di finire in psicanalisi forzata."

" Ti piace l'ansia? L'angoscia? L'essere solitaria? Il tuo panico? L'indipendenza intellettuale e fisica? Bene. Allora ti tieni anche tutto quello che queste scelte comportano."

" A me non piace nulla di ciò che hai elencato. Non mi vedi forse lottare tutte le notti? E comunque, Buio, io non ti ho chiesto di educarmi. Non è il tuo ruolo. Tu devi farmi dormire. Punto. Mi conosci da 33 anni e non mi pare proprio che io ti abbia mai giudicato quindi ti prego di non giudicare me e i miei difettacci orrendi: ci lavoro da una vita e quando c'è Luce riesco a tenere tutto sotto controllo, appena arrivi tu il caos totale e ormai lo so che lo fai apposta. Il primo giorno di scuola, l'ultimo, l'università, quello che potevo fare e non ho fatto, quello che vorrei fare ma non posso, chi vorrei essere, chi sono, le scelte sbagliate, i rancori, i rimorsi, i sensi di colpa improvvisi, le domande più assurde, i ricordi che non voglio ricordare, i momenti che non tornano, le persone che non tornano, il male subìto, i treni persi, le occasioni mancate. No dico: ti pare normale che appena io spengo l'abat-jour tu inizi i peggiori porno festini col mio encefalo? Ti sembra rispettoso? Ma poi perché proprio con me fai lo stronzo?"

" Perché non mi diverto con chi si addormenta subito. A me questo ruolo da balia sta stretto. Nessuno mi fa mai giocare. Ma non ci pensate mai a me? Massa di egoisti. Vi servo solo per il vostro ingrato sonno o peggio ancora per nascondervi dal mondo e da voi stessi."

"Non fare lo psicologo con me. Sei patetico. A me servi per dormire e sai che ne ho bisogno. Punto. Non ti ho fatto mai alcun torto, non mi sono mai approfittata di te ed ecco servito il ringraziamento. Mi costringi a dormire con la luce accesa o a prendere un sonnifero o a farmi una canna, che ne so..."

"Patetico io? Ma senti chi parla...una che per dormire pensa di lasciare la luce accesa o prendere un sonnifero o addirittura farsi una canna...ma i tuoi amici lo sanno che non te ne sei mai fatta una in tutta la tua vita? Che ridere, moriresti al primo tiro, fracica come sei. Ma fammi il piacere."

"Hai finito di prendermi in giro? Vedi come sei aggressivo e permaloso? Non basterebbe ammettere che hai sbagliato e che da oggi mi lascerai uno spiraglio di tregua?"

"Il problema rimane. Con la Luce avete tutti gli occhi aperti, la guardate, vivete le vostre giornate. Appena arrivo io gli occhi si chiudono, nessuno mi osserva, nessuno è vigile, faccio solo paura ai più e i bambni spesso piangono che neppure l'esorcista fa tanto rumore. Credi sia facile da sopportare? Certo, tu dormi...che ti importa. Ma io, io ne soffro. Io non so neppure di che colore sono le vostre iridi però conosco a memoria le vostre palpebre, sai che divertimento...non posso neppure giocare a farvi ombra col sole perché al mio arrivo anche il sole dorme. E guardate la Luna, certo. Lei la guardate vero? Lei si che è bella. Io do fastidio, lei no. Io mi diverto a spostare il lobo frontale, quello parietale, quello occipitale e pure quello temporale come pedine impazzite mentre la Luna, la vostra bella Luna statica è presente in tutte le posie d'amore e nelle canzoni, nei romanzi, nei baci della gente, nelle foto ricordo, negli occhi degli astronomi e nei disegni dei mocciosetti. Parli della tua solitudine senza mai aver considerato la mia. Parli del tuo sonno senza mai aver pensato che quando tu ti svegli io sto ancora lavorando in un'altra parte di mondo. Non riposo mai e la sola cosa che sai fare è lagnarti perché prima di lasciarti andare alle tue 7 o 8 ore mi permetto di attirare la tua attenzione scapigliando i peduncoli cerebrali. Eppure di albe insieme ce ne siamo viste tante. Lo hai già dimenticato? Tante volte hai aspettato che me ne andassi salutandomi con una sigaretta in finestra ed io ogni volta non me ne andavo a mani vuote ma ti consegnavo ai colori freddi dell'alba, i tuoi preferiti da sempre. Cos'è, non hai più il fisico?"

" Hai ragione. Se ne sono sempre tutti andati lasciando un gran vuoto. Anche la Luce, in effetti. Tu quando mi saluti lo fai in punta di piedi, lentamente e mi affidi all'alba e giuro che te ne sarò riconoscente a vita. Ora basta però. Non volevo farti piangere. Vieni qui, sdraiati. Stanotte non dormo, veglio io su di te. Accendo la luce. Tu puoi non badare al mio sonno ma riposarti, finalmente."

"Abbracciami. Ti prego. Sono così stanco."