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sabato 31 dicembre 2016

Colloquio

-Colloquio-




-Eccoci, buongiorno. La prego, si accomodi.
- Buongiorno, grazie per aver accettato la mia candidatura tra tante.
- In realtà siamo stati costretti per un discorso di continuità ma riponiamo comunque molta fiducia nei giovani come lei.
- Questo mi incoraggia.
- Bene. Arriviamo subito al dunque: il tempo è prezioso.
Immagino Lei si sia informato su di noi e sulla nostra attività. Siamo leader nel settore. Operiamo da secoli con la stessa costanza e precise scadenze.
Non è affatto un’occupazione semplice, talvolta neppure gratificante, spesso fallimentare. Non esistono pause, né ferie o riposi. Non possiamo concederle alcun giorno di malattia o permesso. Non avrà un mese di prova ma sarà assunto in piena regola da subito. Vogliamo fidarci ad occhi chiusi. Non ci sono orari di inizio o fine giornata e chiediamo una reperibilità quotidiana di 24h su 24.
I suoi predecessori hanno sempre accettato l’incarico, a volte fallendo miseramente, altre volte guadagnando notevoli compensi.
- Sono un attimo spaventato, sento già molta pressione. Mi coglie impreparato, onestamente.
-La capisco, è decisamente normale. Gradisce dell’acqua? Un caffè?
Chi ha coscienza ha paura. Noi vogliamo qualcuno che sia spaventato ma che abbia voglia di cambiare le cose. Qualcuno che affronti il vuoto, che vinca il male, che aiuti ad uscire fortificati da ogni terribile battaglia. Cerchiamo un guerriero vincente seppur ferito. Mettiamo in conto le difficoltà che potrebbero portare a notevoli problematiche di diversa intensità ma vorremmo che il nostro candidato si sforzasse di trovare soluzioni efficaci e risolutive.
Io sono esclusivamente la responsabile della selezione del personale ma il suo capo sarà il Mondo. Per ogni cosa dovrà fare riferimento a lui e dovrà render conto di ogni sua benché minima mossa.
lI contratto che Le proponiamo è a tempo determinato: durerà 365 giorni. Non potremo rinnovarLa quindi ha una sola ed unica chance per farcela. Brillantemente.
-Mi sembra estremamente impegnativo e non abbiamo neppure parlato di compenso….
-Il guadagno dipenderà da Lei in base a come andranno le cose. Una sorta di provvigione. Meglio lavorerà e più la gente, in futuro, sentirà la sua mancanza. Questo, sarà il Suo stipendio più grande: la fiducia delle persone ed il ricordo che susciterà nei loro cuori. Non esiste valore monetario al mondo che possa eguagliare tale ricchezza. Non trova?
-Si, certo. Capisco. Dovrò rendere conto...
-Si, dovrà rendere conto al Mondo ed agire con cautela sempre e con chiunque. Inevitabile sarà il confronto con il suo predecessore ma non si lasci intimidire e agisca con lucidità ed onestà sebbene comprenda non sia affatto semplice, il più delle volte.
-Buoni pasto?
-Non si preoccupi, glieli farò avere appena avrà firmato questi documenti.
- Parcheggio interno?
- Certo. Potrà usufruire di tutti i comfort.
- I giorni di festa e le domeniche sono pagati di più?
- Grazie per avermi posto questa domanda: stavo proprio per affrontare l’argomento che definirei spinoso. Vede, i periodi di festa sono piuttosto impegnativi poiché tutto si complica: gli animi, la psiche, lo stato fisico, i ricordi, le nostalgie, le malinconie, i sensi di colpa, i rimpianti, i rimorsi, il perdono, l’amore, l’amicizia, la salute. Ecco, i nostri ricercatori stanno studiando molto attentamente le cause e gli effetti delle feste all’interno delle scatole craniche degli esseri umani per comprendere a fondo cosa accada di preciso. Ma questo non La riguarda. Lei dovrà solo lavorare molto più duramente per tentare di assicurare loro un equilibrio accettabile. Non le si chiedono i miracoli, certo, ma un impegno intenso e duraturo nel tempo.
- Come la mettiamo con gli imprevisti?
- Gli imprevisti, lo dice la parola stessa, non sono prevedibili. Non le chiediamo di prevederli. Tutti ne siamo vittime disarmate. Le chiediamo però di partecipare attivamente nell’attutire il colpo, nel migliore dei modi.
- Contributi e tfr?
- Certamente. Siamo un’agenzia estremamente seria. I contributi saranno calcolati sulla base delle sue azioni che riscuoteranno successo e clamore positivo. In caso contrario dovrà rimediare in tempi rapidi e risarcire con gli interessi. Il tfr è previsto da prassi.
- Capisco.
- Dunque… vedo che non ha alcun tipo di esperienza nel settore, giusto?
- No, esatto. Sono appena nato.
- Bene, stia sereno. Imparerà giorno dopo giorno. Le chiediamo solo molto ascolto, pazienza e onestà.
- È almeno previsto un periodo di affiancamento?
- No. Assolutamente no. Vogliamo fidarci. Si lanci senza timore e soprattutto faccia molta attenzione: non accetti alcun consiglio da nessuno dei suoi predecessori.
Domande?
- Al momento direi di no, è tutto molto chiaro. Quando dovrei iniziare?
- Tra circa 7 ore. Verrà celebrata una grande festa in Suo onore per il rituale di benvenuto.
Dunque, mi dica, accetta l’incarico, Signor 2017?

- …



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(A mia madre)

lunedì 26 dicembre 2016

Solletico

-dedicato ad una persona totalmente ignara-


"Ora non esageriamo. Non è che Ludvig si fosse proprio innamorato, dopotutto non sapeva nulla di Palmira se non che fosse una donnina magra dal collo non troppo lungo, dai capelli non particolarmente fluenti, dalla bocca piccina ma con bei denti bianchi, dalla fisicità lievemente dimessa. No, aspettate. In realtà, a pensarci bene, sapeva qualcos' altro: ad esempio aveva ormai conosciuto ed apprezzato il suo sorriso, la sua serietà, la diligenza, la motivazione nelle cose, il voler raggiungere gli obiettivi ad ogni costo, la puntualità.
Ecco, si. Credo sia tutto ciò che sapesse sul suo conto.
Non penso, in cuor mio (ma non diteglielo) che questo basti per innamorarsi di qualcuno.
Però quel giorno lui mi parlò di lei e nel farlo mi sembrò talmente tanto convincente che forse io capii che non c'è effettivamente un numero preciso di cose da dover conoscere per amare, non è prevista per forza una fisicità socialmente gradevole per riuscire a sentire il solletico allo stomaco...o le farfalle, come dite voi (a me le farfalle nello stomaco fanno impressione). Vedete, lui si stava innamorando di una donnina dalla presenza anonima con una storia normale alle spalle e con un presente altrettanto normale. Una donna brava, buona, giusta. Oddio, non corriamo. Non so quanto fosse brava buona e giusta. Qui bisognerebbe davvero andare a fondo.
O forse sono io che mi faccio troppi problemi?
Ludvig si è davvero posto così tante domande quando semplicemente appoggiando la testa sulla spalla di lei ha sentito il cuore fermarsi?"


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martedì 15 novembre 2016

33 minuti

Riliut non aveva mai desiderato così acutamente come in quel preciso momento, che il tempo potesse fermarsi per l'eternità. Non era una sciocca smania, credetemi. Era un' aspirazione vitale poiché l' angoscia di non poter essere più così giovane e forte come sentiva di essere qui ed ora, lo avrebbe dilaniato,uccidendolo. Vagava tra la gente sperando in un consiglio ,cercando un elisir, una scorciatoia, un trucco magico ma otteneva solo risatine e occhiatacce superbe. Credette quindi, in cuor suo, che l'unica soluzione fosse fotografare compulsivamente ed un giorno iniziò senza mai più fermarsi. Ad esempio, quando aveva voglia di un 13 settembre di 5 anni prima o un 22 Ottobre del 1991 o un 14 Maggio del 2002, saliva frettolosamente in soffitta, chiudeva a chiave la porta alle sue spalle, apriva il cassettone del comò in legno tutto tarlato, prendeva il fascicolo di foto di quell'anno, ripescava tutti gli scatti del 13 o del 22 o del 14 e li appendeva tutt'intorno a sé, sui muri. Ecco. Seduto a terra al centro del pavimento di parquet ora era circondato dalle giornate che voleva rivivere. Cosi facendo poteva resuscitare qualsiasi giorno di qualsiasi mese di qualunque anno. Aveva scoperto il modo per fermare il tempo e riassaporarlo a comando.
Ma quella soffitta, quel suo angolo intimo e segreto ospitava anche un armadio molto antico e dal forte odore di stantìo che però non osava aprire. Dentro, maniacalmente etichettate ed ordinate erano adagiate su scaffali più di 500 bottiglie morbosamente sigillate. Al loro interno il nulla, a prima vista. In realtà qualcosa c'era. Riliut vi aveva catturato odori, aria di città, vento d'inverno e di primavera, brezza marina, respiri, sospiri, affanni, gemiti, suoni, catturandoli e stringendo forte i tappi per impedirne la fuoriuscita.
Particelle che lo avrebbero riportato subito ad antiche emozioni.
Mentre, però, l'archivio delle foto veniva quotidianamente aperto e sfogliato per ore ed ore, passando da un Ottobre del '95 ad un Agosto dell'83 per poi rivivere il Marzo del 2013 nell'arco di anche solo 30 minuti, di quell'armadio ove aveva riposto emozioni e nostalgie, decise volutamente di perdere la chiave e promise a sé stesso di non cercarla mai in nessun luogo al mondo.
























- Alla mia adorata amica Manuela dal cuore immenso -

mercoledì 9 novembre 2016

Come farfalle incatturabili

"A Dori manca quell'extrasistole che spezza il fiato quando dopo essere finalmente riuscita ad ingoiare l'amaro della #solitudine, come un tozzo troppo grosso di pane secco, ecco che lui chiama e la #gola graffiata dalla crosta rafferma diventa il luogo prediletto del foulard di #seta."
























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"Oggi Miroy ha capito di essersi fermata un secondo prima dell'errore e timidamente sorride sollevata tra sé e sé sebbene, a guardarla all'ingiù, quel #sorriso diventa smorfia malinconica e stanca."






















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"Tanta era la #paura di sbagliare ancora che Lumira aveva iniziato a limitare i #movimenti ed i pensieri tanto da avvicinarsi all'immobilità assoluta, come statua di sale.
Ma chi avrebbe baciato un #sapore così pungente? Chi avrebbe osato abbracciare un corpo pronto a sbriciolarsi? E così, mettendo le manette alla sua #anima, non aveva solo imprigionato sé stessa ma aveva condannato il fato al silenzio in gabbia su vicoli ciechi nell'inverno più #freddo."





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"Taric si domandava esterrefatto come fosse possibile barcollare pericolosamente ad ogni #pugnalata quando già ne aveva collezionate cento. Non avrebbe ormai dovuto conoscere quel dolore? Non dovrebbe avere avuto tutti gli anticorpi necessari? No. Perché Taric aveva il brutto #difetto di ricominciare sempre daccapo e di lanciarsi sempre con estrema fiducia noncurante del passato sinistro. Gran bel #pregio!
Non per questo mondo. Ecco perché ciclicamente il tormento tornava cogliendolo impreparato come chi da  vergine lo vive per la prima volta. Che sciocco che era. Un disadattato sprovveduto o forse l'unico essere perdutamente #umano rimasto al #mondo."














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#Aleppo : non è più il nome di una città ma il nome di tutti noi esseri viventi (non #umani) ormai marci , putridi fino al midollo. Un #disastro, il #fallimento assoluto di quell'istruzione ed educazione degli animi e delle menti che avrebbe dovuto farci capire il passato costringendoci a rimediare agli #errori e non a commetterne di peggiori. Siamo la forma vivente più vergognosa e pericolosa che questo #mondo potesse partorire. E spero in un #Dio vendicativo a difesa di quei cadaveri innocenti che potrebbero essere i figli di ognuno di noi, i figli che tanto amiamo e che uccidiamo con le nostre stesse mani sudicie. #Aleppo è il fondo raschiato di un mondo ormai coperto di #sangue che noi e solo noi ci siamo coltivati con spaventosa cura minuziosa.














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Cammino a passo svelto, assorta come sempre, musica nelle cuffiette e occhiali da sole anche se piove. Come un camion a cento all'ora, trovandomi assolutamente impreparata, mi viene addosso da dietro un tipo grosso e anonimo che mi fa sbandare e cadere le borse a terra. Se ne accorge ma non si ferma, non chiede scusa, non mi aiuta in alcun modo. Mi guarda velocemente e prosegue. Mi chino a raccogliere le mie cose. Si avvicina un vecchietto che mi fa:
"Signorina sta bene?"
"Si, grazie. Tutto a posto"
"La aiuto a raccogliere le cose"
"Ma no, si figuri, ce la faccio. Gentilissimo"

E mi congeda così:
"Vede, Signorina, il mondo è come un mare in tempesta e gli stronzi riescono comunque sempre a galleggiare. Buona giornata, non se la prenda."

Saggezza.

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Quando ancora non ti conoscevo bene ti ho portata in una scuola, una mattina. Quando poche ore dopo sono tornata a prenderti l'educatrice ha detto :" Si rifiuta. Troppo disobbediente. Sembra lo faccia apposta. Impunita. Credo sarà difficile, non ha fatto altro che lamentarsi fino a che non l'ha vista tornare. Non mi ha dato retta un solo istante da quando me l'ha portata. Non so quanti progressi potrà fare, onestamente."
Ho sorriso con occhi sbrilluccicosi, l'ho ringraziata di cuore e ti ho riempita di baci. Lei non capiva tanto entusiasmo da parte mia ma vajelo a spiegà che io lì ho capito che eravamo fatte l'una per l'altra, cucciola mia. Brava amore. Così ti voglio. #norules #chiuhauha #impuniteemoltopiùdivertente






















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E voi due che ci fate lì? #comèbelloesserediversi  a Roma.






















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Febbriciattola, riposo, relax, tisana, coperta morbidissima, tv, libro, appunti, matita appuntita, calzini soffici, tuta larga, capelli raccolti, termosifoni accesi, il freddo fuori, due dolcetti, una sigaretta, il telefono accanto e le risposte a qualche amico che ti pensa sempre, una vita semplice, i poveri di spirito che rimangono tali, noi che ci godiamo lo spettacolo. La felicità è davvero qui, a portata di te.
Quando hai solo ed esclusivamente bisogno di proteggere un esserino indifeso, ecco che il cuore ti si gonfia di gratitudine e scoppia in mille coriandoli colorati di semplicità.





















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Entro in casa.
Mamma in cucina, la sua playlist di musica italiana leggera che va sul cellulare collegato a due mini casse ed il forno acceso. Odore di cibo buono.
Papà in camera di là che dipinge. Mani sporche di colori e sguardo concentrato.

-Tieni il pranzo per oggi.-
-Grazie mamma.-
-Sei la più bella donna del mondo.-
-Grazie papi.-

Ora chiedetemi se sono felice.

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 Anche la più sgraziata delle voci, quando dice "amore mio" diventa gradevole.
Giuro, amici: è impressionante!
È magia!
L'ho guardato: brutto e sciatto. Voce irritante.
Continuo a farmi gli affari miei.
Ad un tratto si mette al telefono e se ne esce con un "amore mio".
Sgrano gli occhi incredula.
Non lo trovavo più così brutto né particolarmente sciatto e quella voce dopotutto pareva soave.
Quell'amore mio l'aveva trasformato. Sono passate circa 7 ore e ancora ci penso.
Che spettacolo.
Pazzesco.
Ancora lo sento nelle orecchie.
Non ho parole.


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Ti amo, si. Tanto, si. Ma fai costruì du' serrande pe' ste finestre ché sto lavorando e mi distrai troppo. La finisci di bussare al vetro ogni volta che ti dò le spalle?










giovedì 15 settembre 2016

Spògliati ancora.

A Tiziana Cantone, uccisa dall'ipocrisia.


Non ho nessuna idea di chi tu fossi. Non ho riflettuto neppure per un attimo sul perché di alcune tue personalissime scelte.
Era il tuo corpo e potevi farne qualsiasi cosa desiderassi senza dover dare conto a nessuno, senza dovertene vergognare.
Non so spiegarti come mai coloro che non si indignano davanti a nulla e che vivono nel tradimento e nella putrefazione dei valori, oggi ti condannino tanto, fingendosi sconvolti.
Perdonami se come donna non so dirti cosa abbia fatto sì che venissi tradita e abbandonata alla sentenza più tremenda sputata da bocche sguaiate di un popolo egocentrico ed ipocrita.
Perdonali,se ti hanno usata per nascondere le loro becere frustrazioni ed i veri disonori che collezionano da chissà quanti anni oramai, fingendosi puri ed integri magari a tavola con la famiglia riunita in preghiera a Natale o con un ti amo blaterato sbadatamente solo ed esclusivamente dopo una premura soddisfacente.
Vorrei farti tornare qui, stringerti teneramente a me e dirti che non hai alcuna colpa e che se fino a pochi minuti fa conoscevo solo la forma di quel tuo corpo splendido ora ne conosco l'infinita fragilità ed un legame imprescindibile con una coscienza dominante ed una paura aberrante.
Non hai retto la pugnalata.
La colpa è stata loro.
Non so se potrai perdonarli.
Io non ne avrò mai il coraggio. Insegnami come si fa, se riesci.
Ora ti chiedo un favore, da donna a donna, ti prego, dedica loro da lassù un ultimo tuo spogliarello: stràppati di dosso quei luridi stracci di parole e bestemmie di cui ti hanno ricoperta e se puoi, se trovi la forza, anche solo per un breve istante, abbi misericordia.



martedì 19 luglio 2016

Come esser felici

Esco di casa con solo le chiavi,senza neppure il cellulare. Improvviso, impellente bisogno di disintossicazione totale ed efficace. Ho deciso che voglio fare due passi con Lucilla perché quest' aria limpida e gentile che segue il diluvio ci mette in pace col mondo. Incontriamo per caso Pierugo,un pechinese imperiale di 14 anni tanto buffo e pelosissimo. Un bellimbusto che non sa di essere ormai vecchietto quindi quando meno te lo aspetti salta addosso agli altri cani con fare impetuoso come neanche Godzilla oserebbe. Quanta audacia! Non ha la percezione della sua stanchezza e cammina per tanto,ma tanto tempo fino a quando non decide di fermarsi assumendo un atteggiamento che definirei atarassico. Decisamente una volontà non opinabile, la sua. Immobile,una statua.A quel punto lo si deve prendere in braccio perché è fuor di dubbio che non rifarà gli stessi passi per tornare a casa. Ti guarda come a dire -:"avanti schiavo, sbrigati ad inchinarti e a prendermi in braccio che gnaa faccio. Dato che ci sei baciami anche un pò perché lo so che lo vuoi ed ora ho intenzione di concedertelo: approfittane!"-
Si,devo ammetterlo. È irresistibile.
Ci si saluta mentre penso che una scoppoletta sul capo gli starebbe divinamente. Pierugo. Mai nome fu più azzeccato. Le risate di cuore che mi ha inaspettatamente strappato sono di una dolcezza benefica.
Altri due passi tra fiori meravigliosi,cespugli verdissimi animati dal soffio dell' estate e stradine chiuse e quindi silenziose e rigeneranti. Le nostre preferite. Aria cristallina.
Eccola. India. Lei è India. Sembra un giocattolino cinese a pile. Abbaia cadenzando il ritmo e saltella su tutte e 4 le zampette. Quanta eccitazione! Piccola pelosetta comica, simpaticissima e birichina. Stuzzica Lucilla ma non sa che ha a che fare con una principessina timida e delicata che nella vita ha un unico grande scopo: dormire.
Dunque India, sei deliziosa ma non ti aspettare nessun gesto socievole da parte nostra poiché siamo immerse nel nostro mondo fatato fatto di divano-baci-cibo-baci-divano-ninna. Non ci faremo abbindolare,sai. Sei bella e ci guardi con occhietti profondi e spalancati e sei talmemte felice che se continui ad agitare la coda prendi il volo ma vedi, a Lucilla piace tanto la sua elegante quiete. So che comprenderai.
A pochi portoni di distanza c'è Margherita. Lei partecipa persino alle riunioni di condominio dando sempre a tutti un esempio di calma e compostezza. Assiste attonita all' ira della gente, felice di esser nata cane. Come darle torto.
Ma guarda chi c'è! Joe! Lui è un cocker calmo e serafico dalle ciglia lunghissime e lo sguardo mieloso. Se fosse umano sarebbe il migliore amico di tutti, quello su cui poter sempre contare, il romano da 7 generazioni, il bonaccione trasteverino, quello a cui i neonati sorridono e tirano la barba. Segue pazientemente il suo padrone un pò pazzerello e logorroico a cui vuole comunque molto bene. Siamo noi, che ci allontaniamo dall'imperfezione dell' essere umano come fosse un mostro da temere o una malattia infettiva. Le bestie non hanno paura e non discriminano.
Siamo indietro di mille anni luce.
Nel frattempo mi dimentico che è ora di cena,mi dimentico di avere un cellulare, una casa, cose da fare...mi dimentico le ombre. Torno indietro con Lucilla che nel frattempo si è innamorata di fiorellini colorati qua e là e pigne giganti che osserva con attenzione maniacale.
Mi siedo un attimo sul divano e penso al miracolo appena compiuto da questi cani. Mi hanno fatto ridere e commuovere nell'arco di una mezz' ora e hanno spazzato via,con luce sincera negli occhi, genuina spontaneità, amore incondizionato verso i loro padroncini e sguardi onesti i miei pensieri più spigolosi.

"Signore, lasciami essere metà dell'uomo che il mio cane pensa io sia"

 

domenica 10 luglio 2016

Pensieri random



(...)Tu che mi prendi in giro e alle ore 23 nascondi quel pezzetto di fetta biscottata sotto al tuo cuscinetto per sgranocchiartelo con calma alle 3 del mattino (perché probabilmente alle 23 già sai che alle 3 avrai fame e ti sembrerà poco carino disturbare il mio sonno...) ,svegliandomi con quel crac-crac che fanno i tuoi dentini perché per te lo spuntino di mezzanotte si fa all'alba...beh sappi che ti amo e sei un genio.(...)














(...)Guidavo,ero piuttosto serena,finestrini abbassati di sera,vento fresco tra i capelli e sul viso. Musica alta nelle cuffiette. Canticchiavo e non pensavo a nulla in particolare. Solita strada semi deserta di notte, d'estate. Che goduria infinita. Stessa salita di sempre,semaforo,attendo,riparto,giro e.....inchiodo. Non canto più, anche il vento si ferma. Tu immobile in mezzo alla strada.Mi hai guardata fissa e i fari hanno riflettuto la loro luce in quei tuoi occhi allungati. Ci guardiamo curiose,mi scruti, ti ammiro,non ti muovi sei come congelata. Io non ti metto fretta. Sembri volermi dire che la notte è tutta un'altra storia e io penso che tu sia favolosa. Un salto e scompari.
#unavolpesottocasa



Nella gioia e nel dolore...degli altri.

Una donna, alla vista di due spose novelle omosessuali e del loro primo bacio, su Internet ha addirittura commentato "andate al diavolo". 
Caspita! Ho pensato sorpresa. Ma che t'avranno mai fatto queste due! Come mai sei tanto infelice? Come mai tanto cattiva? Cosa cambia a te se due si amano? Cosa tolgono alla tua vita? In cosa esattamente recano disturbo? Cosa ti fa dire "schifo!"? Come mai tanto liberamente offendi un amore? Non hai risposta logica ad una sola di queste domande. Privi di un qualsiasi spiraglio di umanità sei quanto di più orrendo e pericoloso ci sia sulla terra: sei il seme del razzismo,dell'odio,dell'invidia, dell'ignoranza più becera. Sei talmente tanto arida che il tuo apporto umano alla società è inferiore a zero ed individui che non collaborano al bene comune sono inutili. Oltretutto la stragrande maggioranza dei tuoi commenti alla foto rivelano falle linguistiche e culturali da far rabbrividire. Ti mancano le basi della vita tanto quanto quelle di un buon abbecedario. Se sai cosa è. Non potrei neppure affidarti un cucciolo di cane tanta sarebbe la paura dei tuoi maltrattamenti. Non hai anima, non hai cuore, non hai rispetto. Non saprai mai amare e non sarai mai amata se non imparerai cosa vuol dire essere umani. La natura che tanto invochi in difesa della tua, della vostra "normalità" è l'anima che smuove il mondo, è il motivo per cui siamo vivi, è ciò che nutre e disseta. La Natura è quanto di più maestoso ed indescrivibile possa esistere ed è mistero puro. Come osate anche solo immaginare di poter scrivere una sentenza del tipo "...è contro natura!". Quale conoscenza ancestrale possedete,voi,esserini scrausi,di Madre Natura? Nei vostri cervellini rimbombanti e nei vostri cuoricini raggrinziti non balena mai l'idea che un sano e profondo esame di coscienza sia vitale? Se Dio vorrà darmi dei figli farò l'impossibile pur di tenerli lontani da voi e dalla vostra infinita viltà. Non stupitevi dell'odio che ci circonda. Non stupitevi. Parte anche da voi che giudicate vergognoso un amore solo perché non è il vostro. Spero Dio vi perdoni davvero.

(tratto da una risposta ad un commento su un articolo online)










venerdì 24 giugno 2016

Zac!

Con calma serafica ha pronunciato questa sola parola al tuo orecchio: Grazie.
La sua riconoscenza è infinita.
Il suo corpo, il suo cuore, quella stupida mente e quell'anima a tratti schifosamente debole applaudono la tua uscita di scena.
Ti è debitrice poiché non hai idea di quanto sia mastodontico il regalo di cui hai sbadatamente voluto omaggiarla. Distrattamente, si. Non te ne sei neppure accorto.
E’ stato per te così naturale, spontaneo, usuale e tipico della tua spropositata viltà.
Ti è riconoscente perché non riesce proprio a spiegarsi cosa le fosse preso.
Bizzarro è il fluttuare delle onde del cervello, a volte. Ingannevoli sono gli odori e traditrici le sensazioni. Beffardi, i bisogni che si hanno. Il più temibile? Il bisogno di amore. Ti rovina, se non sei tu a governarlo. Diventi il suo burattino e muove i fili della tua vita ridendo di te perché ad ogni passo sa che lamentosamente ruzzolerai e rialzandoti a fatica e con la ossa crinate ti asciugherai quella lacrima di kajal da clown fallito e ridarai fiducia senza badare al dolore, risistemando qua e là gli angoli del sorriso.

Eppure se la raccontava la sua verità -Mi chiedo quand’è che imparerai dalle tue cadute, Mio Dio. Ma quanti passi falsi ti ci vogliono ancora per comprendere la potenza di questo ancestrale bisogno di Amore? E’ una partita a scacchi che perderai per sempre.
Ma è mai possibile? Gli errori sono sempre gli stessi, il male aumenta di volta in volta. Cos’è che non comprendi esattamente di questo procedimento apodittico? Quanta arroganza nella tua insistenza. E intanto sprofondi lentamente. Le sabbie mobili sono la tua specialità.- Questo si diceva, con spaventosa puntualità.

Sei stato eccellente, però, nel travestimento. Questo carnevale di facce, per qualche istante, le è parso realtà e vai con le giravolte, vai con i balli, le larghe gonne, note notturne, le campane in festa, le speranze che rifanno capolino, gli insettini che si liberano dalle ragnatele, le chiavi che cadono dalle toppe, la migliore mercanzia, rasi al suolo tutti i labirinti, districhiamo i nodi, dimentichiamo il buio senza stelle, allontaniamo il marcio che fu, invochiamo l'odore di nuovo e accarezziamo con braccia tremanti di gioia la libertà ritrovata. 
Ma si, tagliamo via questi stupidi fili. Zac!
Un respiro profondo, una bella rincorsa fiduciosa poi il salto nel vuoto e...

Ei tu? La vedi da lassù? Si è buttata senza quei maledetti fili ma guardala, è ancora viva! Non si è schiantata, sai!  
Aveva nascosto un tappeto, quaggiù.
Non è mica pazza. Lei.


















-Alice, ma tu ogni tanto impari qualcosa dalle tue esperienze passate o cosa?- Cosa-Lewis Carrol "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie"


sabato 14 maggio 2016

Ma statte zitto.

Sai perché le fai schifo? Perché bastava dirle il vero,senza urlare,senza scuse patetiche,senza tentar di far passare lei,per pazza. Che misero trucchetto.
Bastava essere chiari ma delicati. Potevi chiederle scusa invece di difenderti da accuse inesistenti. Potevi non approfittarti del suo sorriso che illuminava,di quel cuore puro e della sua passione che travolgeva. Ha travolto anche te, non essere ancora bugiardo. Lo sai perché lei ora ti considera un invertebrato? Perché non esiste smidollato peggiore di te,al mondo. Sono io,qui, a scriverti al posto suo perché lei ha la nausea di tutto ciò che sei. O che non sei. Una sorta di senso di vomito continuo. Sai perché tu non vali nulla? Perché hai negato una bellezza assoluta,hai deluso un' anima pulita e integra, hai spezzato con indefinibile demenza un' intenzione trasparente e soffice. Con l' andatura di chi cade al primo soffio,tu ora le fai tanta pena. Vuoto,ti reggi in piedi a malapena solo con l' impalcatura di paglia che ti sei costruito dentro e che vai dicendo sia di ferro. Quanta bellezza sprecata,quella di cui ti ha fatto dono raro. Sai perché nonostante tutto continua a sorriderti? Perché vede a cosa vai incontro ed è tanto dispiaciuta. Perché quel buio che ti attraversa lo sguardo ti rende bambola horror. Tu stesso crei i tuoi ostacoli,tu stesso non sai come superarli. Ti leghi con lucchetti di cui non ricordi la combinazione e rimani prigioniero del tuo nonsenso. Debole come anima stracciata. Insignificante come parola senza vocali. Eppure sai, nella vasca di cemento senza acqua non si è tuffata lei, ma tu. Sfracellato in mille pezzi lei riesce ancora a sperare che tu possa ricomporti. 
Ora sai perché mai sarai degno di lei?

" Se solo potessi strapparmi sto cazzo di cuore e mostrarglielo! Ma anche in quel caso lo scambierebbe per un'albicocca, un limone secco, un vecchio seme di melone."- Charles Bukowski-

https://www.youtube.com/watch?v=UaA0VUE89QU