Riliut non aveva mai desiderato così acutamente come in quel preciso momento, che il tempo potesse fermarsi per l'eternità. Non era una sciocca smania, credetemi. Era un' aspirazione vitale poiché l' angoscia di non poter essere più così giovane e forte come sentiva di essere qui ed ora, lo avrebbe dilaniato,uccidendolo. Vagava tra la gente sperando in un consiglio ,cercando un elisir, una scorciatoia, un trucco magico ma otteneva solo risatine e occhiatacce superbe. Credette quindi, in cuor suo, che l'unica soluzione fosse fotografare compulsivamente ed un giorno iniziò senza mai più fermarsi. Ad esempio, quando aveva voglia di un 13 settembre di 5 anni prima o un 22 Ottobre del 1991 o un 14 Maggio del 2002, saliva frettolosamente in soffitta, chiudeva a chiave la porta alle sue spalle, apriva il cassettone del comò in legno tutto tarlato, prendeva il fascicolo di foto di quell'anno, ripescava tutti gli scatti del 13 o del 22 o del 14 e li appendeva tutt'intorno a sé, sui muri. Ecco. Seduto a terra al centro del pavimento di parquet ora era circondato dalle giornate che voleva rivivere. Cosi facendo poteva resuscitare qualsiasi giorno di qualsiasi mese di qualunque anno. Aveva scoperto il modo per fermare il tempo e riassaporarlo a comando.
Ma quella soffitta, quel suo angolo intimo e segreto ospitava anche un armadio molto antico e dal forte odore di stantìo che però non osava aprire. Dentro, maniacalmente etichettate ed ordinate erano adagiate su scaffali più di 500 bottiglie morbosamente sigillate. Al loro interno il nulla, a prima vista. In realtà qualcosa c'era. Riliut vi aveva catturato odori, aria di città, vento d'inverno e di primavera, brezza marina, respiri, sospiri, affanni, gemiti, suoni, catturandoli e stringendo forte i tappi per impedirne la fuoriuscita.
Particelle che lo avrebbero riportato subito ad antiche emozioni.
Mentre, però, l'archivio delle foto veniva quotidianamente aperto e sfogliato per ore ed ore, passando da un Ottobre del '95 ad un Agosto dell'83 per poi rivivere il Marzo del 2013 nell'arco di anche solo 30 minuti, di quell'armadio ove aveva riposto emozioni e nostalgie, decise volutamente di perdere la chiave e promise a sé stesso di non cercarla mai in nessun luogo al mondo.
- Alla mia adorata amica Manuela dal cuore immenso -
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