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martedì 21 marzo 2017

Quinta ora

-Quinta ora-


Dedicata a chi, quando finalmente crede sia arrivato il suo turno, viene rimandato in fondo alla fila, come quei ragazzini a scuola nell'ora di educazione fisica che hanno atteso quei due secondi necessari ad una goffa capriola il tempo di altri 30 ragazzini avanti a sé e poi via di nuovo in fondo e si riparte.
Il tuo turno sarà di nuovo tra ancora 30 ragazzini, se tutto va come deve.
Ti posso solo consigliare di non perdere tempo, mentre sei in attesa: parla con chi è davanti a te, gioca con chi è dietro, pensa a quale sarà la tua prossima mossa, sciogli le gambe pronte all' esercizio, rilassa le spalle ed il collo, alza il mento, respira piano con la pancia, batti cinque a chi ti passa affianco e si riposiziona all'ultimo posto, sorridi, non pensare che non ce la farai, pensa che se anche non darai il meglio potrai meritare una via di fuga perchè nessuno è perfetto, neppure nell'imperfezione. Osserva gli altri, non giudicare subito, impara da loro osservandoli anche in silenzio, rimproverali se credi sia giusto ma fatti anche rimproverare senza pretendere l'ultima parola, non farti mettere frasi non tue in bocca o pensieri estranei in testa, non emulare se non sei convinto, non temere il confronto: tutti hanno paura allo stesso modo. Non sei l'unico a tremare. Lo senti questo rumore? Credi davvero sia vento tra gli alberi? Che tenerezza che mi fai. No, questo fruscìo siamo tutti noi, dentro e fuori.
Non fuggire dalla solitudine perchè non è cattiva, sai?
Se cadi rialzati. Sei troppo giovane per restare a terra. Occhi negli occhi, non abbassare lo sguardo mai a meno che non ami follemente. In quel caso sei disarmato: fa' ciò che ti pare.
Dai, ora vai.
Niente storie.
Inspira, espira. Ritocca a te.

(Chiudi gli occhi e ascolta: Le Onde - Ludovico Einaudi)





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