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lunedì 5 settembre 2022

Che fai l'1?

Ringrazierò il mio corpo vivo e l'universo.

Non imprecherò quando farà buio alle 16 né quando sarà ancora buio alle 6 del mattino.
Mangerò meno pasta e cercherò di non perdermi nessun tramonto invernale.
Farò finta di essere felice a Natale e non chiederò mai e poi mai "cosa fai il 31?".
Il 1* mattina, però, mentre i mondani dormiranno, io tenterò una gelida passeggiata per la città vuota e spererò in una nevicata memorabile.
Non sprecherò parole.
Non cercherò chi non cerca.
Non spargerò sorrisi che non sento provenir dal cuore.
Resterò seria, semmai.
Peraltro la serietà mi dona, come la malinconia.
Tenterò di restar calma.
Non andrò in apnea e mi ricorderò di respirare profondamente dal naso anche se la sinusite me lo impedirà con tutte le sue generose forze.
Non colerò la passata sulla pasta ma preparerò il sugo, come fanno le persone normali.
Scriverò.
Studierò.
Lavorerò.
Mi fermerò, quando sarò stanca. Non arriverò ad essere esausta.
Il corpo si ammala presto e senza alcuna pietà.
Mi farò bella da morire almeno una volta la settimana e mi imporrò di affrontare un minimo di vita sociale, utile al non alienarsi del tutto, che poi il mondo uccide se non lo vivi.
Non guarderò le foto dell'estate e non tornerò al mare prima del 1* Giugno.
Non so, forse una volta ci torno. Facciamo due.
Il mare è una storiella estiva che inizia a Giugno con gli ormoni a palla e finisce a Settembre con un "mi dispiace, sono confusa.".
Non mi lagnerò.
Mi confiderò poco.
La diplomazia sarà il mio pane quotidiano.
Mediterò durante una sessione di stretching.
La musica mi salverà da ogni buio.
Festeggerò il mio compleanno, l'ultimo negli "enta".
Spero de morì prima degli "anta". Non credo di poter sopportare neppure l'idea.
Amerò lei ancor di più, se possibile. Amerò loro come mai si è amato.
Ringrazierò il sole.
Cercherò di abbandonare l'idea di andarmene via, lontano da qui e lavorerò sull'addomesticare il caos che mi pervade.
Berrò molto.
Sarò felice a Pasqua e chiederò l'uovo perché sta cosa che si debba stare senza uovo quando si cresce è una favola con un pessimo finale.
In ogni momento possibile visiterò un luogo mai visto prima.
Mi prenderò cura della casa, della mia pelle e dei miei capelli.
Costruirò il futuro: quello prima degli "anta", ovviamente.
Cercherò di ridere davvero e non sempre per cortesia.
Progetterò l'estate 2023 con largo anticipo e dal 1* Luglio butterò il cellulare a mare.
Guarderò valanghe di film e proteggerò quel semino di mela piantato mesi fa che mi ha regalato un arbusto piccolo e rigoglioso, con mia immensa gratitudine.
Se mi càpita abbraccio pure un albero, e se sento brutte energie attorno scappo a gambe levate.
La smetto di voler curare: ognuno si salva da solo.
La smetto di idealizzare.
La smetto di piangere.
La smetto di dire "perché proprio a me".
La smetto di mangiare i wurstel crudi.
La smetto di abbozzare.
La smetto di inseguire il nulla ed il nessuno.
Poche ore mi separano dal mio Capodanno.
Si ricomincia.
Non sono pronta.
Non ho ancora comprato l'agenda 2023.
I miei mi chiamavano pupa, da piccina.
"buon viaggio, pupa" dicevano sempre, all'inizio di una nuova avventura.
E comunque nella parola Amore c'è la parola Mare.

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