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venerdì 1 luglio 2022

-Se sorrido-

 - Se sorrido -

Casa è dove le mura hanno assorbito l'umido delle lacrime e il sale ha lasciato macchie ovunque. E' dove il frastuono delle risate, l'accenno di sorrisi, l'impeto della rabbia, la nausea ed il sonno, la gratitudine e i brutti pensieri hanno trovato la loro dimensione, trasformandosi in essenze. Casa è dove non potete trovarmi mai davvero: cassaforte per la pace, silenzio e meditazione. Lento movimento del corpo, cura. Casa è spazio per creare, innovare, scoprirsi, rivelarsi e ridimensionare il cattivo per ridare fiducia al buono. E' il perimetro comodo e liscio entro cui sentirsi liberi ed invincibili. Il problema è che, dentro, liberi non siamo mai e casa è anche il luogo che ce lo ricorda e ci assilla ma è lo stesso posto in cui poi ci addormentiamo e rinasciamo ogni giorno nuovi, se vogliamo, insieme al sole. E' come chi ci ama davvero e continua a darci una possibilità di riscatto. Perché casa è anche solitudine infinita e tanto di quel tempo per pensare che credi sia meglio uscirne il più possibile, da quelle quattro mura. Ma non è fuggendo, che ci ritroviamo.
Casa è dove l'esame di coscienza è d'obbligo e lo è nei momenti più impensabili, tipo sotto la doccia dove l'acqua batte sugli occhi chiusi e i capelli coprono il viso. Chissà se lì sotto si sorride o si piange.
Così come a casa accade che ci si possa fondere fisicamente con qualcuno e lo si ritenga quello giusto. Sbagliando.
E si piange.
E si attende il prossimo.
Casa è quando varchi la porta e te la chiudi dietro e giri quattro volte le chiavi nella toppa e quell'animaletto corre come un razzo verso di te e ti salta addosso e ti ama come nessuno mai saprà fare e tu dimentichi qualsiasi dolore. Qualsiasi dolore.
Qui si decide il futuro.
Qui si resiste alla fatica.
Qui ci si lascia andare.
Qui ci si sente appagati o infinitamente soli.
Qui si gode e ci si dispera nella nebbia dell'indecisione e di quelle domande tutte senza risposta.
E nel letto che la casa custodisce, si conclude ogni giorno un pezzo di vita e si ricomincia daccapo al risveglio.
Io sono il mio luogo. Io posso vivere stando ferma. Non c'è obbligo di movimento, non c'è partenza imposta.
Io sono l'aria fredda e i fiori in finestra.
Io sono l'ordine o il caos e l'odore del pane bollente.
Io, qui, sono la chiamata che non arriva mai.
Dipende tutto da me.
Io sono le fila dei miei discorsi e i finali sconclusionati o ragionati e definitivi.
Io stessa sono la paura e la gioia. L'entusiasmo e il terrore. Il panico e la calma. Io sono l'universo e le infinite possibilità.
Io sono il fallimento dopo ogni scelta testarda.
Ma questo è libero arbitrio e mia responsabilità. Ad ogni respiro inalo vita che plasmo e disfo a piccoli passi ragionati o azzardati. Nasce tutto da dentro, dalla casa che abitiamo e che come nido al vento sparge fili d'erba nelle vene e io mi cospargo di pioggia e fango, mentre incredula, nonostante tutto, sorrido.
La mia casa sono io, le mie mura sono il mio corpo che dipingo di voglie e passioni.
Ballo, e gli orizzonti attorno giocano come stormi a primavera. Osservo commossa e imprimo nella mente.
Affino i sensi e sento la lama ma lascio che il tempo tracci i contorni nitidi dei perché.
Se sorrido, tu non crederci sempre.
Attendo la meraviglia che cerco, stringendo le mani di quei due stanchi spiriti da cui provengo, chiedendo il perdono e pregandoli di non mollare i miei polsi, mai.

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