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venerdì 4 dicembre 2020

Mare d'infanzia


Tornare e non sentire tanto odore di sabbia, mare, alghe, scogli o pesce quanto quello di un tempo passato, molto passato. Odore di pomodori col riso a pranzo dopo una mattinata in spiaggia. Odore di “Valeria, prima mangi poi torni a giocare”, “vieni che ti asciugo”, “Amore di nonna, tieni mille lire, vai a prenderti il gelato e tieni il resto per il giornalino”, “Chicca, non stare troppo al sole”, “vieni tesoro che ti metto la crema!”, “Valeria, non allontanarti”, “resta vicino alla riva, devo vederti.”, “se ti allontani mi arrabbio eh!”, “dove hai messo la paletta, amore?”, “altri 5 minuti in bici poi torni e fai la doccia prima di cena!”, “chicca, hai fatto i compiti dopo pranzo?”, “vieni che ti pettino, dai”, “càmbiati il costume che questo è bagnato e ti raffreddi.”, “corri che la sabbia scotta!”, “bevi piano che è ghiacciata”, “seguimi in bici, amore, non distrarti, attenta alle macchine”, “andiamo a passeggiare in acqua che fa bene alle gambe?”, “arriviamo alla torre e ci mettiamo la creta in viso?”, “ti sei asciugata i capelli?”, “dopo il cornetto e il succo posso fare il bagno, mamma?”, “papà, ho freddo e le dita grinzose...”, “papi,ho sete...mi compri il ghiacciolo alla coca-cola ?”, “papi andiamo a prendere i cocomeri in quel campo abbandonato?”, “mamma, ho paura delle alghe!”, “nonna mi compri la pizza bianca quella calda?”, “chicco posso venire con i tuoi amici?”, “ giochiamo?”, “mammaaaa, mi dà fastidioooooooo, gli dici qualcosaaaaaa!?!?”, “dopo cena andiamo in piazzetta ti pregoooo!”, “porta un giacchino, Valeria, che stasera c’è venticello...”, “mamma mi rifai la coda?”.
“non piangere, torniamo il prossimo anno!”
“no vi prego restiamo...vi prego...”



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