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domenica 12 novembre 2017

All'improvv...


Ci sono parole che vengono usate troppo spesso e perdono totalmente il loro potere comunicativo e quando le pronunci ecco che più nessuno le comprende appieno.

Ce ne sono migliaia. Una di queste è improvviso. All’improvviso.

- E all’improvviso mi sono accorta di aver lasciato il gas acceso e sono corsa a spegnerlo!-

- All’improvviso s’è annuvolato e ho deciso di rimanere a casa, a caldo.

- Improvvisamente mi ha detto che non aveva soldi nel portafoglio.

- E all’improvviso è venuto giù il diluvio.

- All’improvviso mi sono girata e ho visto il gattino col passerotto in bocca.

- Improvvisamente è calata la pressione arteriosa del paziente.

- All’improvviso ha avvertito una dolorosa fitta allo stomaco.

- E all’improvviso mi sono ritrovato circondato da tifosi invasati.

- E poi improvvisamente è diventato paonazzo ed è scoppiato a ridere.

Potrei andare avanti all’infinito ma credo di aver reso il concetto. 
Questa parola la usiamo per tutto, per tutti, in milioni di situazioni e nei contesti più disparati.

Se noi continuiamo ad utilizzare in modo così spropositato questa parola, accadrà inevitabilmente che quando chiunque ci dirà, o noi diremo : “ (...) all’improvviso se ne è andato, lasciando il vuoto (...)”, quell’ improvviso non custodirà affatto il valore potente ed il significato che deve avere ma vorrà dire tutto e nulla assumendo l’importanza limitata di un intercalare, che non è.
Se invece lo usassimo di meno e con più cura, nel momento in cui una persona scavata dal dolore ci confiderà : “ (...) da un giorno all’altro, all’improvviso io l’ho persa per sempre.” oppure quando noi stessi cercheremo di spiegare che “ (...) all’improvviso sono rimasta sola e non ho più saputo cosa fare né da dove ricominciare.”, “ (...) era tutta la mia vita e all’improvviso, il silenzio si è impadronito di queste quattro mura.”, allora sentiremo tutto il fardello reale di quella parola e comprenderemo il colossale, profondissimo intento che la accompagna.
Un qualcosa che accade all’improvviso. Un evento, ad esempio.
Come il tenero abituarsi all’anima di qualcuno che all’improvviso ci abbandona. Prima c’era, ora no. E non è stato un lento mutamento, no. E' stato improvviso, per l'appunto. Sconvolgente, fulminante, inaspettato, paralizzante.
Prima si era in due ora si è da soli. Soli. 
Prima le lenzuola erano stropicciate, ora all'improvviso solo la tua metà lo è. 
Prima tornavi a casa e sapevi che c'era lei ad attenderti poi all'improvviso il silenzio che l'aveva rimpiazzata ti spaccava i timpani.
Il tempo di meno di un istante. Quel frangente infinitesimale che svuota e lascia inermi.

Lo sentite lo smarrimento, ora?

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