CONO, CHE GUSTO?
-La verità è che nn gli piacevi abbastanza.
-Ma aveva la corazza, lo diceva quasi ogni giorno.
-La verità è che non gli piacevi abbastanza.
-Cosa ne sai tu. Aveva mille paletti e freni dovuti a...
-La verità è che non gli piacevi abbastanza.
-Ma non è vero. Ha sofferto molto, deve solo ritrovare la propria identità...lo comprendo.
-La verità è che non gli piaci abbastanza.
-Evidenti moltitudini di nodi ancora non sciolti....
-Bla bla. La verità è che non gli piacevi abbastanza.
-Eppure era felice quando stavamo insieme. Dimenticava il dolore tra risa, abbracci, parole e ventate di quella leggerezza che aveva chiesto. Eppure...
-La verità è che non gli piacevi abbastanza.
-Mi voleva un gran bene, seppure fosse totalmente incapace di leggermi dentro...ma non lo faceva apposta, era privo del più elementare degli strumenti. Un limite come tanti limiti che ognuno di noi può avere, no? Io ne sono piena, figurati.
- E ci voglio gli strumenti? Ma falla finita. La verità è che non gli piacevi abbastanza.
-Ci si è tanto legati, sai. Molte cose vissute insieme e tanto tempo a fargli da spalla. Una manciata di mesi tuttavia così densi e profondi benché faticosi ma la felicità di vedere che poi stava bene cancellava l'affanno.
-La verità è che non gli piacevi abbastanza.
-Ma falla finita. Si, che gli piacevo. Mi guardava con incanto e la pelle era calamita, gli abbracci fòlli e le mani e i respiri come saltimbanchi ubriachi. Mica eri lì con noi quando...
-La verità è che non gli piacevi abbastanza.
-Ma sei di coccio?! Ripeti la stessa cosa, sempre, da mesi. Ti si è incastrato il disco. Cambia musica.
-La verità è che non gli piaci abbastanza.
-Ti farei sentire le cose che diceva...ti ricrederesti subito! Ed i gesti. Ne ha fatti, per me. Si, ne ha fatti.
-La verità è che non gli piacevi e non gli piaci abbastanza. Eri felice?
-Che paroloni...comunque si, in alcuni momenti lo ero. In altri restavo in attesa.
-Appunto. La verità è che non gli piacevi abbastanza.
-Ma cosa c'entra?
-Aveva paura di perderti?
-No.
-Brava, vedi che non sei totalmente stupida?
-No, che non lo sono. Ma guarda un pò.
-Credi davvero che perdere per sempre una persona a cui si tiene tanto possa essere una mossa giusta, saggia, che aiuti realmente a stare meglio?
-No.
-Brava, sei ancora lontana ma poco a poco ti stai avvicinando ad una grande verità.
-Quale?
-Te la dico alla fine...ancora non sei pronta per ascoltarla forte e chiara. Vuoi davvero farmi credere che quel famoso ritorno fosse stato rigorosamente ponderato?
-No.
-Eccellente! Fai progressi alla velocità della luce.
-Smettila di prendermi per il culo.
-Sei tu la prima a prenderti per il culo, bellina mia. Hai sempre avuto occhi spalancati e antenne ben drizzate verso tutti i punti sensibili. Tu hai sempre saputo tutto e con coscienza ed estrema maestria hai fatto finta di non vedere, di non sentire, di non capire.
-E' una colpa?
-Si. Gigante.
-Certo, tu non cadi mai vero?
-Non quando il gradino sconnesso è proprio lì davanti ai miei occhi.
-Non insisti mai, non è così? Non provi mai, comunque, a salirci su?
-Non quando sono "piacevole" ma non essenziale.
- Credo di essere stata più che piacevole, credo. Oddio, non lo so più. Comunque tu sempre lucida e presente? Mai che ti sia successo di voler proteggere qualcosa e qualcuno se anche ciò volesse dire metterti da parte?
-Si. E' successo.
-E...?
-La verità è che non gli piacevi abbastanza.
-Rispondi.
-La verità è che non gli piacevi abbastanza.
-Lo dici perché lo hai provato, non è così? Ebbene sappi che gli ho sempre creduto.
-Brava.
-E forse ho sbagliato io. Forse l'ondata di cure ed attenzioni è stata uno tsunami, probabilmente i miei rarissimi sfoghi hanno destabilizzato la barca, forse si sentiva in difetto nei miei confronti...
-Dai, dai, ancora. Poi?....quante altre cazzate pensi che io possa voler ascoltare?
-Non sono cazzate. Forse è così.
-La verità è che non gli piacevi abbastanza.
-Potrebbe esser stata mia responsabilità.
-Si, si, certo struzzo mio. Si.
-Struzzo?
-Si, sei uno struzzo.
-Senti: sono stanca. Sento un freddo che non sai, vedo nero, sento l'eco, la materia mi sembra gassosa e cammino come fossi strafatta. Cos'ho?
-Hai la pura di non essere stata abbastanza, hai il terrore di dover per forza e non per scelta ricominciare a far finta che la solitudine ti calzi a pennello , hai la rabbia di voler dare ma non sai più a chi né come, hai che pensi sempre di essere sbagliata tu, hai che ci speri sempre troppo, hai che non hai cuore per non tendere la mano, hai che i 10 anni d'inferno trascorsi li conosci solo tu e dovresti ricordarti cosa hai passato ed affidare i frutti a chi te li chiede prima che tu glieli tenda. Hai che cadi ma poi ti rialzi e continui a dare fiducia, sbagliando.
-Ho le vertigini.
-Siediti, bevi uno dei tuoi penosi succhi alla pera. Io ti prendo un gelato e poi ti dai una truccata.
-Non mi va di truccarmi. Bella per chi...
-Vuoi il gusto "vittima"?
-Dai, falla finita.
-Cono?
-Si.
-Vado, dai.
-Ah, aspetta....non mi hai più detto qual è la grande verità a cui mi stavo avvicinando.
-La verità è che non gli piaci abbastanza.
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